COSE UTILI DA SAPERE
Il Sole ha brillato per circa 5 miliardi di anni e, più o meno, continuerà a farlo nello stesso modo per altri 5.
Prepotente e puntuale, irradia luce e calore sulla terra ad un ritmo e ad una potenza pari a 2 calorie al minuto per cm2.
Le continue esplosioni nucleari generate dalla combinazione di carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, producono una grande quantità di energia che sulla superficie del sole raggiunge temperature altissime.
Il Sole emette forti radiazioni come i raggi cosmici, implacabili distruttori di tutte le forme di vita; questi non raggiungono la superficie terrestre perché bloccati dallo scudo protettivo atmosferico ed in particolare dalla fascia di ozono.
Altre radiazioni penetrano la barriera protettiva terrestre e raggiungono la superficie del nostro pianeta dove favoriscono la vita che si è sviluppata per trarre il massimo vantaggio dalla luce solare come fonte principale di energia; queste sono:
* radiazioni infrarosse ( IR ) 780
* radiazioni luminose 400 – 780 nm.
* radiazioni ultraviolette ( UV ) 100– 400 nm.
Le lunghezze d’onda della luce sono così piccole che si misurano in nanometro ( nm. );
1 nm. = 1 miliardesimo di metro.
Le radiazioni luminose o raggi visibili, portatrice sulla terra di luce e colori, sono le uniche percepibili dall’occhio umano; le altre sono invisibili.
Prendiamo per esempio l’arcobaleno ( raggi visibili ) : il primo colore dello spettro è il violetto ed è quello con la lunghezza d’onda minore mentre l’ultimo è il rosso ed è quello con la lunghezza d’onda maggiore. Ne consegue che la luce invisibile che si trova oltre il limite del violetto si chiama ultravioletto mentre quella che si trova oltre il limite del rosso si chiama infrarosso.
Quando si tratta di stimolare il meccanismo di auto protezione della pelle, cioè l’abbronzatura, gli ultravioletti svolgono un ruolo essenziale: più è bassa la lunghezza d’onda più contiene energia e più alta è la probabilità che l’organismo non riesca a difendersi da questa aggressione dando origine a eritemi ecc.
UV-C o raggi corti : lunghezza d’onda compresa tra 100 e 280 nm.
In natura i raggi corti vengono schermati dall’atmosfera e non raggiungono la superficie terrestre, laddove lo strato di ozono è intatto; sarebbero letali per le cellule viventi.
La sua potenza viene utilizzata per distruggere i batteri e per sterilizzare il siero sanguigno nelle applicazioni mediche ed industriali.
UV-B o raggi medi : lunghezza d’onda compresa tra 280 e 320 nm.
Sono quasi totalmente assorbiti dall’atmosfera; nell’organismo penetrano fino al confine tra l’epidermide e il derma; l’esposizione a questi raggi senza precauzioni può avere delle contro indicazioni molte serie.
Rientrano nella lunghezza d’onda dei raggi medi: l’eritema; il colpo di sole; la congiuntivite, l’invecchiamento precoce del tessuto connettivo.
Gli effetti più lesivi dovuti ad una esposizione eccessiva possono essere:
- fotodermatiti acute.
- pelle assottigliata, poco elastica, disidratata, secca.
- chiazze pigmentarie:
- in casi estremi possono verificarsi lesioni cancerose.
UV-A o raggi lunghi : lunghezza d’onda compresa tra 320 e 400 nm.
Sono raggi cosiddetti buoni; in quanto non hanno particolari contro-indicazioni; filtrati dall’atmosfera riescono a raggiungere la superficie terrestre in quantità notevole; nell’organismo penetrano fino al derma e, ossidando la melanina, favoriscono l’abbronzatura vera e propria.
Recenti studi hanno suddiviso i raggi UV-A in due parti:
UV-A 2 : lunghezza d’onda compresa tra 320 e 340 nm.
La loro vicinanza alla lunghezza d’onda dei raggi UV-B può essere causa di effetti negativi propri dei raggi medi; naturalmente in tempi molto più lunghi e in maniera più lieve.
UV-A 1 : lunghezza d’onda compresa tra 340 e 400 nm.
Sono considerati raggi lunghi per eccellenza.
Grazie al processo di foto-riattivazione e foto-riparazione innescato dalla loro irradiazione, costituiscono un aiuto prezioso per la terapia dermatologica.
Alcuni esempi di ricerca e sperimentazione dermatologica:
- Università del Michigan (U.S.A.) dermato sclerosi
- Ospedali Civili di Brescia dermatite atopica
- Ist. Dermopatico Immacolata Roma eczema atopico e masto cistosi
Raggi visibili : lunghezza d’onda compresa tra 400 e 780 nm.
Sono i raggi della luce, non hanno nessun effetto lesivo per il nostro organismo.
Raggi IR : lunghezza d’onda oltre i 780 nm.
Sono questi i raggi ad azione termica; stimolano la circolazione sanguigna manifestando esternamente un diffuso rossore dovuto a vasodilatazione.
La loro maggiore lunghezza d’onda consente a questi raggi di penetrare nella pelle fino a 5 – 6 mm. provocando una piacevole sensazione di calore.
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LA PIGMENTAZIONE
Sia il Sole che le apparecchiature abbronzanti emettono raggi ultravioletti, i quali aggrediscono l’organismo dando inizio al processo di difesa (abbronzatura) che consente un migliore assorbimento dei raggi UV, prevenendo così ulteriori danni.
Sotto l’azione dei raggi UV i melanociti aumentano la loro attività funzionale e di conseguenza aumenta la quantità di melanina che, ossidandosi, acquista un colorito più scuro e si porta negli strati alti a difesa dell’epidermide.
I danni arrecati da questa aggressione sono marginali in quanto, se le si concede il tempo sufficiente - dalle 24 alle 48 ore – la pelle è in grado di ricostruirsi da sola.
Naturalmente dobbiamo tener conto che una aggressione da raggi UV-A è diversa da una aggressione da raggi combinati UV-A1 e UV-A2.
Molto spesso da questa seconda aggressione l’organismo non è in grado di difendersi da solo attraverso la secrezione melaninica o I.P.N. (indice di protezione naturale) per cui, in suo aiuto, è stato elaborato un prodotto cosmetico contenente filtro solare che chiameremo I.P.A. (indice di protezione artificiale).
Per facilità di apprendimento suddividiamo l’ I.P.A. da 1 = totale mancanza di protezione, a 10 = massima protezione.
Questo prodotto si ottiene sviluppando la seguente formula:
m.e.d. (minima dose eritema) con I.P.A.
I.P. (indice di protezione) = -----------------------------------------------------
m.e.d. senza I.P.A.
es. : se una pelle esposta al sole senza I.P.A. presenta un inizio di eritema dopo 2 ore e, la stessa con I.P.A. presenta un inizio di eritema dopo 6 ore, ne consegue che il prodotto impiegato ha un indice di protezione pari a 3.
Per ottenere una abbronzatura sicura in presenza di emissione UV-B, è indispensabile aiutare l’organismo nella sua azione di difesa sommando un prodotto con l’indice di protezione artificiale adeguato; questo varia a secondo del fototipo epidermico del soggetto, come indicato nella seguente tabella :
fototipo capelli pelle pigmentazione I.P.N. I.P.A. I.P. totale
1 bianchi bianca inesistente 0-1 9-10 10
2 rossi lattea leggera 2-3 7-8 10
3 biondi chiara chiara 4-5 5-6 10
4 castani olivastra scura 5-6 4-5 10
5 bruni scura molto scura 6-7 3-4 10
6 neri nera 8-9 facoltativa
E’ importante sottolineare che col passare dei giorni l’indice di protezione calcolato in precedenza non deve essere abbassato.
L’epidermide dopo circa 10 – 15 giorni è in grado di potersi difendere da sola avendo sviluppato una protezione naturale efficace contro l’azione dei raggi ultravioletti del tipo B e ciò rende inutile l’ulteriore utilizzo della protezione artificiale.
Una considerazione da fare è che un soggetto appartenente ad un fototipo basso non potrà mai abbronzarsi con la stessa intensità di un soggetto appartenente ad un fototipo alto; questo al di là dei tempi di esposizione agli UV in quanto il suo organismo non possiede la stessa quantità di melanina e il colore di questa è rossa anziché nera.
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Esistono due sistemi di pigmentazione artificiale:
SISTEMA BASSA PRESSIONE:
Questo sistema utilizza lampade neon caricate con gas che sprigionano irradiazioni UV-A + UV-B con percentuali diverse secondo gli obbiettivi prefissati.
Le lampade hanno una potenza dagli 80 ai 200 w; questo comporta che la sola irradiazione UV-A non consentirebbe una stimolazione tale da innescare il processo di pigmentazione; questo il motivo per cui i filtri sono concepiti per permettere il passaggio di una percentuale di raggi UV-B.
In questo sistema i filtri per fermare i raggi UV-B e UV-C sono parte integrante della lampada; quindi l’apparecchio non ha ricerche tecnologiche; la sua realizzazione si basa solamente su un’efficiente impianto elettrico e su una forma esteticamente più o meno aggraziata.
Nei vecchi solarium a bassa pressione le percentuali erano le seguenti:
UV-A 99% - UV-B 1%
questo comportava una stimolazione molto blanda con tempi di esposizione variabili dai 20 ai 30 minuti e cicli di 10-12 esposizioni per ottenere una leggera abbronzatura.
Nei nuovi solarium le suddette percentuali sono cambiate; questo processo si deve alla commercializzazione dei solarium Doccia in quanto non è pensabile di poter proporre un apparecchio abbronzante dove dobbiamo stare in piedi per 20-30 minuti.
Per ridurre questi tempi sono state realizzate lampade a bassa pressione con filtri che consentono il passaggio di raggi UV-B fino a quasi il 5%; ciò ha prodotto un processo abbronzante più rapido ma più pericoloso.
SISTEMA ALTA PRESSIONE:
Questo sistema utilizza lampade caricate con gas rari e alogenuri di metalli.
Le lampade hanno una potenza dai 250 ai 4.000 w; il sistema filtrante è esterno dal corpo lampada; data l’elevata potenza i filtri rivestono una importanza basilare per la sicurezza; questi non devono essere blandi o deteriorabili nel tempo in quanto sottoporrebbero l’utilizzatore a sicure scottature, eritemi se non ad ustioni.
Se il solarium è in ordine ed i filtri sono corretti, non esiste una distanza di sicurezza tra la superficie irradiante e la pelle; normalmente le distanze sono:
- 20 – 30 cm. per l’abbronzatura del viso
- 50 – 60 cm. per l’abbronzatura integrale
Queste distanze sono indicative solo perché si presume che stando più vicini venga mal sopportato il calore emanato dalle lampade alta pressione (specialmente da quelle più potenti); anche in considerazione del fatto che la maggior parte dei costruttori di questi apparecchi pone poca attenzione al filtraggio dei raggi IR, responsabili del calore.
I tempi di esposizione sono determinati dalla potenza delle lampade e dalla bontà dei filtri utilizzati; nei moderni apparecchi si va dagli 8 ai 25 minuti per l’abbronzatura del viso e dai 18 ai 50 minuti per l’abbronzatura integrale.
Per ottenere un’abbronzatura ottimale è necessario un ciclo di 3-4 esposizioni.
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COME SCEGLIERE UN SOLARIUM ALTA PRESSIONE:
La scelta di un apparecchio abbronzante per uso professionale è molto importante e non deve essere fatta senza verifiche oggettive preliminari.
Troppo spesso viene deciso l’acquisto di un solarium valutando l’estetica dell’apparecchio, il prezzo e il rapporto fiduciario con il venditore o con l’azienda che questi rappresenta: per esempio non è sempre esatto pensare che una grande azienda di prodotti cosmetici commercializzi anche le migliori apparecchiature.
Occorre tener conto che l’apparecchio scelto deve possedere caratteristiche tali da garantire la più totale salvaguardia dell’incolumità e della salute del cliente e, queste purtroppo, non sono sempre riscontrabili nella varia produzione delle apparecchiature abbronzanti; un occhio di riguardo quindi alla sicurezza.
I macchinari abbronzanti che vengono prodotti dopo il 1985 devono avere la marcatura CE con le relative dichiarazioni di conformità, il manuale d’uso e manutenzione, le caratteristiche tecniche ecc.; questi elementi sono obblighi comuni a tutti i costruttori e non possono essere disattesi.
Per la sicurezza invece occorre entrare più in profondità cioè, valutare attentamente il grado di sicurezza offerto da quell’apparecchio verificando con attenzione e competenza l’analisi spectometrica del sistema filtrante.
Oggi le nuove direttive europee impongono una soglia massima di irradiazione complessiva : 0,30 W/mq. ( IRRADIANZA )
Questo valore pone sì un limite alle dosi massicce di raggi energicamente più pericolosi, rendendo i solarium più sicuri in generale, ma non seleziona attentamente la qualità delle irradiazioni emesse dall'apparecchio stesso e ciò comporta che bisogna porre ancor più attenzione alla scelta del solarium.
Pur rispettando il valore di irradianza, un apparecchio potrebbe emettere più raggi UV-B e meno raggi UV-A ( UV-A1 e UV-A2 ) e questo lo renderebbe, alla lunga, ugualmente pericoloso per la cute umana per via dell'esposizione ai raggi medi.
Come scritto in precedenza, la sicurezza si ottiene con la scelta di apparecchi abbronzanti che utilizzino filtri efficienti cioè che siano concepiti per bloccare tutti i raggi UV al di sotto di una certa lunghezza d’onda senza essere frenanti per i raggi UV oltre quella lunghezza d’onda.
Un altro elemento importante da valutare per la sicurezza della pelle del cliente è la protezione al raggio IR cioè al calore.
Esistono in commercio speciali filtri IR realizzati per assorbire i raggi al di sopra dei 780 nm. capaci quindi di ridurre il calore assorbito dalla pelle del cliente rendendo l’esposizione più piacevole ma soprattutto più sicura.
Dobbiamo inoltre tenere presente che la riparazione cutanea naturale avviene in minor tempo e più facilmente se la stimolazione è
forte per poco tempo rispetto a leggera per molto tempo; quindi è preferibile per la capacità di reazione della pelle esporsi ad una fonte irradiante forte per 10 minuti anziché esporsi ad una fonte irradiante leggera per 20 minuti.
Oltre all’aspetto tecnico dell’apparecchio abbronzante, bisogna anche valutare la parte commerciale e cioè: occorre accertarsi che l’azienda venditrice dia garanzia di tempestività di intervento qualora, per una qualsiasi ragione, il macchinario non possa essere utilizzato.
Ricordarsi che l’elettronica è decisamente affascinante ma può dar adito a un fermo dell’apparecchio a causa della rottura di un componente dal costo irrilevante ma difficilmente individuabile costringendo l’utilizzatore, oltre a subire un fermo macchina notevole, anche a dover sostituire completamente la scheda elettronica aggiungendo un’altra spesa ragguardevole al danno subito; quindi ben venga l’elettronica ma moderata e se possibile esterna dall’apparecchio.
Tenere sempre presente i costi di esercizio di un solarium; quanto durano e quanto costano le parti deteriorabili: lampade, parabole, filtri ? ecc. da considerare inoltre la svalutazione del macchinario nel tempo; attraverso riviste specializzate del settore è possibile capire se il mercato richiede oppure no quel modello e a quale prezzo.
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SISTEMA ABBRONZANTE SELLAS – SUNLIGHT Dr. Sellmeier
Prepotente e puntuale, irradia luce e calore sulla terra ad un ritmo e ad una potenza pari a 2 calorie al minuto per cm2.
Le continue esplosioni nucleari generate dalla combinazione di carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, producono una grande quantità di energia che sulla superficie del sole raggiunge temperature altissime.
Il Sole emette forti radiazioni come i raggi cosmici, implacabili distruttori di tutte le forme di vita; questi non raggiungono la superficie terrestre perché bloccati dallo scudo protettivo atmosferico ed in particolare dalla fascia di ozono.
Altre radiazioni penetrano la barriera protettiva terrestre e raggiungono la superficie del nostro pianeta dove favoriscono la vita che si è sviluppata per trarre il massimo vantaggio dalla luce solare come fonte principale di energia; queste sono:
* radiazioni infrarosse ( IR ) 780
* radiazioni luminose 400 – 780 nm.
* radiazioni ultraviolette ( UV ) 100– 400 nm.
Le lunghezze d’onda della luce sono così piccole che si misurano in nanometro ( nm. );
1 nm. = 1 miliardesimo di metro.
Le radiazioni luminose o raggi visibili, portatrice sulla terra di luce e colori, sono le uniche percepibili dall’occhio umano; le altre sono invisibili.
Prendiamo per esempio l’arcobaleno ( raggi visibili ) : il primo colore dello spettro è il violetto ed è quello con la lunghezza d’onda minore mentre l’ultimo è il rosso ed è quello con la lunghezza d’onda maggiore. Ne consegue che la luce invisibile che si trova oltre il limite del violetto si chiama ultravioletto mentre quella che si trova oltre il limite del rosso si chiama infrarosso.
Quando si tratta di stimolare il meccanismo di auto protezione della pelle, cioè l’abbronzatura, gli ultravioletti svolgono un ruolo essenziale: più è bassa la lunghezza d’onda più contiene energia e più alta è la probabilità che l’organismo non riesca a difendersi da questa aggressione dando origine a eritemi ecc.
UV-C o raggi corti : lunghezza d’onda compresa tra 100 e 280 nm.
In natura i raggi corti vengono schermati dall’atmosfera e non raggiungono la superficie terrestre, laddove lo strato di ozono è intatto; sarebbero letali per le cellule viventi.
La sua potenza viene utilizzata per distruggere i batteri e per sterilizzare il siero sanguigno nelle applicazioni mediche ed industriali.
UV-B o raggi medi : lunghezza d’onda compresa tra 280 e 320 nm.
Sono quasi totalmente assorbiti dall’atmosfera; nell’organismo penetrano fino al confine tra l’epidermide e il derma; l’esposizione a questi raggi senza precauzioni può avere delle contro indicazioni molte serie.
Rientrano nella lunghezza d’onda dei raggi medi: l’eritema; il colpo di sole; la congiuntivite, l’invecchiamento precoce del tessuto connettivo.
Gli effetti più lesivi dovuti ad una esposizione eccessiva possono essere:
- fotodermatiti acute.
- pelle assottigliata, poco elastica, disidratata, secca.
- chiazze pigmentarie:
- in casi estremi possono verificarsi lesioni cancerose.
UV-A o raggi lunghi : lunghezza d’onda compresa tra 320 e 400 nm.
Sono raggi cosiddetti buoni; in quanto non hanno particolari contro-indicazioni; filtrati dall’atmosfera riescono a raggiungere la superficie terrestre in quantità notevole; nell’organismo penetrano fino al derma e, ossidando la melanina, favoriscono l’abbronzatura vera e propria.
Recenti studi hanno suddiviso i raggi UV-A in due parti:
UV-A 2 : lunghezza d’onda compresa tra 320 e 340 nm.
La loro vicinanza alla lunghezza d’onda dei raggi UV-B può essere causa di effetti negativi propri dei raggi medi; naturalmente in tempi molto più lunghi e in maniera più lieve.
UV-A 1 : lunghezza d’onda compresa tra 340 e 400 nm.
Sono considerati raggi lunghi per eccellenza.
Grazie al processo di foto-riattivazione e foto-riparazione innescato dalla loro irradiazione, costituiscono un aiuto prezioso per la terapia dermatologica.
Alcuni esempi di ricerca e sperimentazione dermatologica:
- Università del Michigan (U.S.A.) dermato sclerosi
- Ospedali Civili di Brescia dermatite atopica
- Ist. Dermopatico Immacolata Roma eczema atopico e masto cistosi
Raggi visibili : lunghezza d’onda compresa tra 400 e 780 nm.
Sono i raggi della luce, non hanno nessun effetto lesivo per il nostro organismo.
Raggi IR : lunghezza d’onda oltre i 780 nm.
Sono questi i raggi ad azione termica; stimolano la circolazione sanguigna manifestando esternamente un diffuso rossore dovuto a vasodilatazione.
La loro maggiore lunghezza d’onda consente a questi raggi di penetrare nella pelle fino a 5 – 6 mm. provocando una piacevole sensazione di calore.
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LA PIGMENTAZIONE
Sia il Sole che le apparecchiature abbronzanti emettono raggi ultravioletti, i quali aggrediscono l’organismo dando inizio al processo di difesa (abbronzatura) che consente un migliore assorbimento dei raggi UV, prevenendo così ulteriori danni.
Sotto l’azione dei raggi UV i melanociti aumentano la loro attività funzionale e di conseguenza aumenta la quantità di melanina che, ossidandosi, acquista un colorito più scuro e si porta negli strati alti a difesa dell’epidermide.
I danni arrecati da questa aggressione sono marginali in quanto, se le si concede il tempo sufficiente - dalle 24 alle 48 ore – la pelle è in grado di ricostruirsi da sola.
Naturalmente dobbiamo tener conto che una aggressione da raggi UV-A è diversa da una aggressione da raggi combinati UV-A1 e UV-A2.
Molto spesso da questa seconda aggressione l’organismo non è in grado di difendersi da solo attraverso la secrezione melaninica o I.P.N. (indice di protezione naturale) per cui, in suo aiuto, è stato elaborato un prodotto cosmetico contenente filtro solare che chiameremo I.P.A. (indice di protezione artificiale).
Per facilità di apprendimento suddividiamo l’ I.P.A. da 1 = totale mancanza di protezione, a 10 = massima protezione.
Questo prodotto si ottiene sviluppando la seguente formula:
m.e.d. (minima dose eritema) con I.P.A.
I.P. (indice di protezione) = -----------------------------------------------------
m.e.d. senza I.P.A.
es. : se una pelle esposta al sole senza I.P.A. presenta un inizio di eritema dopo 2 ore e, la stessa con I.P.A. presenta un inizio di eritema dopo 6 ore, ne consegue che il prodotto impiegato ha un indice di protezione pari a 3.
Per ottenere una abbronzatura sicura in presenza di emissione UV-B, è indispensabile aiutare l’organismo nella sua azione di difesa sommando un prodotto con l’indice di protezione artificiale adeguato; questo varia a secondo del fototipo epidermico del soggetto, come indicato nella seguente tabella :
fototipo capelli pelle pigmentazione I.P.N. I.P.A. I.P. totale
1 bianchi bianca inesistente 0-1 9-10 10
2 rossi lattea leggera 2-3 7-8 10
3 biondi chiara chiara 4-5 5-6 10
4 castani olivastra scura 5-6 4-5 10
5 bruni scura molto scura 6-7 3-4 10
6 neri nera 8-9 facoltativa
E’ importante sottolineare che col passare dei giorni l’indice di protezione calcolato in precedenza non deve essere abbassato.
L’epidermide dopo circa 10 – 15 giorni è in grado di potersi difendere da sola avendo sviluppato una protezione naturale efficace contro l’azione dei raggi ultravioletti del tipo B e ciò rende inutile l’ulteriore utilizzo della protezione artificiale.
Una considerazione da fare è che un soggetto appartenente ad un fototipo basso non potrà mai abbronzarsi con la stessa intensità di un soggetto appartenente ad un fototipo alto; questo al di là dei tempi di esposizione agli UV in quanto il suo organismo non possiede la stessa quantità di melanina e il colore di questa è rossa anziché nera.
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Esistono due sistemi di pigmentazione artificiale:
SISTEMA BASSA PRESSIONE:
Questo sistema utilizza lampade neon caricate con gas che sprigionano irradiazioni UV-A + UV-B con percentuali diverse secondo gli obbiettivi prefissati.
Le lampade hanno una potenza dagli 80 ai 200 w; questo comporta che la sola irradiazione UV-A non consentirebbe una stimolazione tale da innescare il processo di pigmentazione; questo il motivo per cui i filtri sono concepiti per permettere il passaggio di una percentuale di raggi UV-B.
In questo sistema i filtri per fermare i raggi UV-B e UV-C sono parte integrante della lampada; quindi l’apparecchio non ha ricerche tecnologiche; la sua realizzazione si basa solamente su un’efficiente impianto elettrico e su una forma esteticamente più o meno aggraziata.
Nei vecchi solarium a bassa pressione le percentuali erano le seguenti:
UV-A 99% - UV-B 1%
questo comportava una stimolazione molto blanda con tempi di esposizione variabili dai 20 ai 30 minuti e cicli di 10-12 esposizioni per ottenere una leggera abbronzatura.
Nei nuovi solarium le suddette percentuali sono cambiate; questo processo si deve alla commercializzazione dei solarium Doccia in quanto non è pensabile di poter proporre un apparecchio abbronzante dove dobbiamo stare in piedi per 20-30 minuti.
Per ridurre questi tempi sono state realizzate lampade a bassa pressione con filtri che consentono il passaggio di raggi UV-B fino a quasi il 5%; ciò ha prodotto un processo abbronzante più rapido ma più pericoloso.
SISTEMA ALTA PRESSIONE:
Questo sistema utilizza lampade caricate con gas rari e alogenuri di metalli.
Le lampade hanno una potenza dai 250 ai 4.000 w; il sistema filtrante è esterno dal corpo lampada; data l’elevata potenza i filtri rivestono una importanza basilare per la sicurezza; questi non devono essere blandi o deteriorabili nel tempo in quanto sottoporrebbero l’utilizzatore a sicure scottature, eritemi se non ad ustioni.
Se il solarium è in ordine ed i filtri sono corretti, non esiste una distanza di sicurezza tra la superficie irradiante e la pelle; normalmente le distanze sono:
- 20 – 30 cm. per l’abbronzatura del viso
- 50 – 60 cm. per l’abbronzatura integrale
Queste distanze sono indicative solo perché si presume che stando più vicini venga mal sopportato il calore emanato dalle lampade alta pressione (specialmente da quelle più potenti); anche in considerazione del fatto che la maggior parte dei costruttori di questi apparecchi pone poca attenzione al filtraggio dei raggi IR, responsabili del calore.
I tempi di esposizione sono determinati dalla potenza delle lampade e dalla bontà dei filtri utilizzati; nei moderni apparecchi si va dagli 8 ai 25 minuti per l’abbronzatura del viso e dai 18 ai 50 minuti per l’abbronzatura integrale.
Per ottenere un’abbronzatura ottimale è necessario un ciclo di 3-4 esposizioni.
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COME SCEGLIERE UN SOLARIUM ALTA PRESSIONE:
La scelta di un apparecchio abbronzante per uso professionale è molto importante e non deve essere fatta senza verifiche oggettive preliminari.
Troppo spesso viene deciso l’acquisto di un solarium valutando l’estetica dell’apparecchio, il prezzo e il rapporto fiduciario con il venditore o con l’azienda che questi rappresenta: per esempio non è sempre esatto pensare che una grande azienda di prodotti cosmetici commercializzi anche le migliori apparecchiature.
Occorre tener conto che l’apparecchio scelto deve possedere caratteristiche tali da garantire la più totale salvaguardia dell’incolumità e della salute del cliente e, queste purtroppo, non sono sempre riscontrabili nella varia produzione delle apparecchiature abbronzanti; un occhio di riguardo quindi alla sicurezza.
I macchinari abbronzanti che vengono prodotti dopo il 1985 devono avere la marcatura CE con le relative dichiarazioni di conformità, il manuale d’uso e manutenzione, le caratteristiche tecniche ecc.; questi elementi sono obblighi comuni a tutti i costruttori e non possono essere disattesi.
Per la sicurezza invece occorre entrare più in profondità cioè, valutare attentamente il grado di sicurezza offerto da quell’apparecchio verificando con attenzione e competenza l’analisi spectometrica del sistema filtrante.
Oggi le nuove direttive europee impongono una soglia massima di irradiazione complessiva : 0,30 W/mq. ( IRRADIANZA )
Questo valore pone sì un limite alle dosi massicce di raggi energicamente più pericolosi, rendendo i solarium più sicuri in generale, ma non seleziona attentamente la qualità delle irradiazioni emesse dall'apparecchio stesso e ciò comporta che bisogna porre ancor più attenzione alla scelta del solarium.
Pur rispettando il valore di irradianza, un apparecchio potrebbe emettere più raggi UV-B e meno raggi UV-A ( UV-A1 e UV-A2 ) e questo lo renderebbe, alla lunga, ugualmente pericoloso per la cute umana per via dell'esposizione ai raggi medi.
Come scritto in precedenza, la sicurezza si ottiene con la scelta di apparecchi abbronzanti che utilizzino filtri efficienti cioè che siano concepiti per bloccare tutti i raggi UV al di sotto di una certa lunghezza d’onda senza essere frenanti per i raggi UV oltre quella lunghezza d’onda.
Un altro elemento importante da valutare per la sicurezza della pelle del cliente è la protezione al raggio IR cioè al calore.
Esistono in commercio speciali filtri IR realizzati per assorbire i raggi al di sopra dei 780 nm. capaci quindi di ridurre il calore assorbito dalla pelle del cliente rendendo l’esposizione più piacevole ma soprattutto più sicura.
Dobbiamo inoltre tenere presente che la riparazione cutanea naturale avviene in minor tempo e più facilmente se la stimolazione è
forte per poco tempo rispetto a leggera per molto tempo; quindi è preferibile per la capacità di reazione della pelle esporsi ad una fonte irradiante forte per 10 minuti anziché esporsi ad una fonte irradiante leggera per 20 minuti.
Oltre all’aspetto tecnico dell’apparecchio abbronzante, bisogna anche valutare la parte commerciale e cioè: occorre accertarsi che l’azienda venditrice dia garanzia di tempestività di intervento qualora, per una qualsiasi ragione, il macchinario non possa essere utilizzato.
Ricordarsi che l’elettronica è decisamente affascinante ma può dar adito a un fermo dell’apparecchio a causa della rottura di un componente dal costo irrilevante ma difficilmente individuabile costringendo l’utilizzatore, oltre a subire un fermo macchina notevole, anche a dover sostituire completamente la scheda elettronica aggiungendo un’altra spesa ragguardevole al danno subito; quindi ben venga l’elettronica ma moderata e se possibile esterna dall’apparecchio.
Tenere sempre presente i costi di esercizio di un solarium; quanto durano e quanto costano le parti deteriorabili: lampade, parabole, filtri ? ecc. da considerare inoltre la svalutazione del macchinario nel tempo; attraverso riviste specializzate del settore è possibile capire se il mercato richiede oppure no quel modello e a quale prezzo.
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SISTEMA ABBRONZANTE SELLAS – SUNLIGHT Dr. Sellmeier
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
"la luce solare aiuta a mantenere un atteggiamento positivo verso la vita”
È solo quando ci si scotta troppo spesso che il sole diventa pericoloso; la nostra pelle, durante tutta la vita, immagazzina la
luce, allo stesso modo memorizza le scottature e se le stesse sono state di grave entità vi è il rischio di sviluppare il melanoma.
E’ l’eccessiva esposizione solare all’aperto a causare i maggiori rischi per la nostra pelle e non l’esposizione moderata nei
solarium che, se ben costruiti e filtrati, sono in grado di consentire lo sviluppo della vitamina D, fattore indispensabile per combattere il rachitismo e l'osteoporosi.
Al contrario, il maggior rischio legato all’abbronzatura nei solarium è un leggero invecchiamento della pelle; tuttavia, nessuno sa quanta esposizione sia necessaria per incrementare sensibilmente il rischio di invecchiamento.
A tale proposito, il Dr. Sellmeier, è sempre stato attento a ottimizzare il filtraggio dei propri solarium in modo da ridurre quasi a zero anche questo remoto rischio. Ecco perché è da più di trenta anni che vengono prodotti i solarium SELLAS SUNLIGHT ad emissione di ultravioletti del tipo A lunghi, particolare fascia di ultravioletti che consentono terapie mediche e dermatologiche, abbronzature naturali dove il pigmento viene attivato direttamente.
E’ risaputo che l’eccessivo calore sprigionato dai solarium ( emissione di raggi infrarossi IR ) contribuisce al rischio di scottature. La maggior parte dei costruttori di solarium hanno cercato di ovviare a questo eccessivo calore, riducendo le potenze delle lampade utilizzate ma, per contro, per compensare la perdita di risultato, hanno aumentato le dosi di UV-B irradiate, UV-B che vengono parzialmente neutralizzati mediante l’uso di prodotti solari da applicarsi prima dell’esposizione.
Il Dr. Sellmeier non è mai sceso a compromessi; i solarium SELLAS SUNLIGHT sono equipaggiati di speciali filtri, sia esterni che
interni, allo scopo di ridurre al massimo consentito l’irradiazione IR e permettere l’abbronzatura , anche alle pelli più delicate, senza l’ausilio degli UV-B e senza l’applicazione di coadiuvanti esterni.
Dopo l’esposizione, rigorosamente a pelle pulita, è consigliabile l’uso di un prodotto idratante purchè privo di sostante che possono intervenire negativamente nel processo di autoriparazione che madre natura ha dotato la nostra pelle.
Ecco perché abbronzarsi tutto l’anno, in un ottimo solarium, permette alla nostra pelle di essere sempre pronta e vigile all’eventuale aggressione della luce solare estiva, basta avere il buon senso di non spingersi oltre il consentito e tollerato dalla nostra pelle.
"la luce solare aiuta a mantenere un atteggiamento positivo verso la vita”
È solo quando ci si scotta troppo spesso che il sole diventa pericoloso; la nostra pelle, durante tutta la vita, immagazzina la
luce, allo stesso modo memorizza le scottature e se le stesse sono state di grave entità vi è il rischio di sviluppare il melanoma.
E’ l’eccessiva esposizione solare all’aperto a causare i maggiori rischi per la nostra pelle e non l’esposizione moderata nei
solarium che, se ben costruiti e filtrati, sono in grado di consentire lo sviluppo della vitamina D, fattore indispensabile per combattere il rachitismo e l'osteoporosi.
Al contrario, il maggior rischio legato all’abbronzatura nei solarium è un leggero invecchiamento della pelle; tuttavia, nessuno sa quanta esposizione sia necessaria per incrementare sensibilmente il rischio di invecchiamento.
A tale proposito, il Dr. Sellmeier, è sempre stato attento a ottimizzare il filtraggio dei propri solarium in modo da ridurre quasi a zero anche questo remoto rischio. Ecco perché è da più di trenta anni che vengono prodotti i solarium SELLAS SUNLIGHT ad emissione di ultravioletti del tipo A lunghi, particolare fascia di ultravioletti che consentono terapie mediche e dermatologiche, abbronzature naturali dove il pigmento viene attivato direttamente.
E’ risaputo che l’eccessivo calore sprigionato dai solarium ( emissione di raggi infrarossi IR ) contribuisce al rischio di scottature. La maggior parte dei costruttori di solarium hanno cercato di ovviare a questo eccessivo calore, riducendo le potenze delle lampade utilizzate ma, per contro, per compensare la perdita di risultato, hanno aumentato le dosi di UV-B irradiate, UV-B che vengono parzialmente neutralizzati mediante l’uso di prodotti solari da applicarsi prima dell’esposizione.
Il Dr. Sellmeier non è mai sceso a compromessi; i solarium SELLAS SUNLIGHT sono equipaggiati di speciali filtri, sia esterni che
interni, allo scopo di ridurre al massimo consentito l’irradiazione IR e permettere l’abbronzatura , anche alle pelli più delicate, senza l’ausilio degli UV-B e senza l’applicazione di coadiuvanti esterni.
Dopo l’esposizione, rigorosamente a pelle pulita, è consigliabile l’uso di un prodotto idratante purchè privo di sostante che possono intervenire negativamente nel processo di autoriparazione che madre natura ha dotato la nostra pelle.
Ecco perché abbronzarsi tutto l’anno, in un ottimo solarium, permette alla nostra pelle di essere sempre pronta e vigile all’eventuale aggressione della luce solare estiva, basta avere il buon senso di non spingersi oltre il consentito e tollerato dalla nostra pelle.